PLAY THE GAME
CELESTE PRIZE Selezione 2010

By Some Miracle di David Altobelli (USA)
Short film, 16:9, 2 minuti e 48 secondi, 2010.
Dall’album “Familial”; Direttore: David Altobelli; Produttore: Captain Blyth; Produttore esecutivo: Kelly Norris Sarno; Produzione in collaborazione con: Symphony 19, Label, Nonesuch Records.
Committente: Devin Sarno; DP: Larkin Seiple; Production Design: Max Isaacson.
VFX Aritsts: Jeff Desom & Noah Rappaport; Makeup: Bridget Ritzinger.

La Jatee Redux di Kafay Choy (UK)
Short film, 16:9, 3 minuti, 2010.
Adattamento e ricostruzione del film di Chris Maker, “La Jatee”.
Racconta la storia di un uomo segnato dal ricordo della sua infanzia passata in una guerra post-nucleare.

Milk of Magnesia di Pia Lindman (DE)
Short Film, 16:9, 17 minuti e 10 secondi, 2010.
Questo video tratta di una fabbrica altamente tossica a Ekaterinburg, in Russia. Lo stabilimento ha interrotto la sua produzione (raffinazione di oro e platino), ma la struttura rimane simbolicamente in piedi. A causa della sua tossicità nessuno ci può entrare. Questo video parla inoltre dell’esperienza dell’autrice con il mercurio.
Vengono mostrare le interviste agli operai della fabbrica. Ciò che sorprende è la loro razionalità che gli permette di riflettere su miti e credenze relativi alla fabbrica e alle loro stesse vite. Il video è strettamente legato agli ideali perduti dai lavoratori della fabbrica e al disperato tentativo di Pia Lindman di proteggere il suo corpo dalla tossicità del mercurio.

Calcioinculo di Dario Madonna (IT)
Short film, 16:9, 8 minuti e 59 secondi, 2010.
Lavoro che nasce dalla riflessione sulla pace nel mondo, su come può essere assoggettato da coloro che giornalmente pagano per una cavalcata su un carosello così infantile, incantati dal crudele calcioinculo.

2798 di Jesus Olmo (ES)
Short film, 16:9, 9 minuti e 19 secondi, 2010.
Musica: Daniel in The Sea e Alex dal loro album “Riceboy Sleeps”. Copyright: 2009 XL Recordings Ltd.

In residence di Ed Purver (USA)
16:9, 5 minuti e 50 secondi, 2010.
Una video-installazione site specific commissionata per il progetto “On the Street” della biennale di Liverpool. Dislocata in cinque case sfitte della città è corredata da una performance che vede protagonisti alcuni giovani del quartiere di Anfield.

The light of life di Daihei Shibata (J)
4 minuti e 35 secondi, 2010.
La vita è trasparente, calda ed occasionale come una luce soft, che costantemente cambia. La vita si illumina e poi comincia ad illuminare nuove vite.

Flux di Candas Sisman (TR)
Animazione 3D, 4 minuti e 40 secondi, 2010.
Video dedicato al famoso scultore turco Ilhan Koman.
Immagini e suono a cura di Candas Sisman, per Plato Art Space.
La video installazione può essere definita come un’animazione digitale, ispirata ad alcune sculture di Kiman, reinterpretando il suo personale approccio. Con l’integrazione del suono di alcuni materiali che Kuman usa per lavorare, Flux si trasforma in un’impressionante esperienza spaziale.
Flux mostra anche che i lavori di Kuman possono essere reinterpretati tramite l’analisi e la manipolazione della forma nel medium digitale.

Madre di Paula Sunday & Alfredo Maddaluno (IT)
Film, 4:3, 50 secondi, 2010.
Da una casa napoletana di basso livello, un’irresistibile verità: sempre a Napoli, una città in cui l’attività religiosa mantiene sempre un filo di speranza e salvazione, lo scetticismo della società moderna sta plasmando le icone religiose in auto-sopravvivenza.
Scritto e diretto da Paula Sunday e Alfredo Maddaluno. Prodotto da DIY.

Trill di David Theobald (UK)
Animazione, 16:9, 4 minuti e 8 secondi, 2010.
Animazione originale di fotografie e immagini scaricate dalla rete. In una moderna cucina, un pappagallino si risveglia dal sonno scoprendo che non è solo. Una serie di lavori che provano a mostrare la vita moderna dalla prospettiva animale. Catturato dai nostri sensi e le nostre tendenze antropomorfe, il lavoro può essere letto come una metafora sull’esistenza contemporanea o forse come un tentativo Deleuziano di diventare un pappagallo.

Girl running di U.S.O Project (IT)
9 minuti, 2009.
Il suono viene sospeso, intimamente ricercato, orchestrato, al fine di attraversare i limiti fisici della percezione uditiva. L’obiettivo è espandere il semplice concetto di presenza, guardando ad una prospettiva senza spazi virtuali, integrando sviluppi uditivi nel processo di composizione.

Link: www.celesteprize.com
 

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